Si parla di emicrania per indicare un tipo particolare di mal di testa suscettibile di cura. Non tutti i mal di testa sono uguali, e ognuno nel corso della vita prima o poi ne fa esperienza. Fortunatamente la maggior parte delle persone soffre raramente di mal di testa, in genere dopo eccessi lavorativi o alimentari, e tutto passa con un po’ di riposo. Ma per alcune persone questo disturbo diventa una compagnia abituale e rischia di stravolgere la vita.

Migraine by makelessnoise – Flickr Creative Commons Licence
Sgomberiamo intanto il campo dalla confusione di termini: che differenza c’è fra emicrania e cefalea? Si riferiscono entrambi al mal di testa, ma mentre “cefalea” indica genericamente nel linguaggio medico ogni tipo di mal di testa, l’emicrania è una forma particolare di mal di testa, particolarmente aggressiva che colpisce per lo più le donne.
Costretta a letto dal mal di testa che pulsa, con una sensazione di nausea che talora può sfociare nel vomito, con le tapparelle abbassate per evitare la luce che acceca, insofferente ad ogni rumore che acuisce ancora di più il dolore… aggiungiamo che la donna colpita si trova nei giorni che precedono il mestruo. Ecco una descrizione che fa pensare subito all’emicrania.
Nella classificazione internazionale delle cefalee sono necessarie proprio queste caratteristiche per parlare di emicrania:
- almeno due fra questi quattro sintomi: dolore su un solo lato della testa, qualità pulsante del dolore, dolore di intensità medio-grave, aggravamento con la normale attività fisica (come camminare o salire le scale)
- almeno uno dei due: nausea e/o vomito, fotofobia e fonofobia
Ciò che differenzia l’altra comune forma di cefalea, la cefalea tensiva dall’emicrania è soprattutto la minore intensità del dolore (da lieve a moderato) ed il fatto di non essere aggravato dalla normale attività fisica.
Perchè è importante questa distinzione tra emicrania e cefalea tensiva? perchè la terapia è diversa. Se la diagnosi di emicrania è corretta esistono possibilità concrete di terapia sia correggendo lo stile di vita sia con farmaci specifici.
Un’intera famiglia di farmaci usati per trattare l’attacco di mal di testa, i triptani, funziona solo nell’emicrania e non nella cefalea tensiva. A parte il trattamento dell’attacco molto si può fare in chiave preventiva ed anche senza l’uso di farmaci. Infatti è risaputo che l’attacco di emicrania inizia spesso in situazioni prestabilite molte delle quali dipendono da cattive abitudini di vita: bere troppo poco, saltare i pasti, alzarsi tardi la mattina, fare il sonnellino pomeridiano, mancanza di attività fisica. Ognuno di questi semplici strappi alla routine quotidiana è in grado di scatenare un attacco di emicrania in persone predisposte che hanno ridotte capacità di adattamento dei propri bioritmi. Ecco perchè l’emicrania può essere definita un disturbo dell’adattamento dell’organismo, e in quanto tale si può fare un’efficace azione di prevenzione modificando le proprie abitudini.
Altre volte gli attacchi di emicrania dipendono da fattori che non si possono prevenire, per esempio i cambiamenti climatici o le variazioni ormonali del ciclo mestruale, che sollecitano le capacità di adattamento. Se non si può intervenire in altro modo è allora indicato iniziare una cura farmacologica preventiva contro l’emicrania.

Four seasons in Japan by Masakazu Matsumoto, Flickr Creative Commons Licence