Un corretto stile di vita viene considerato importante per la prevenzione della cefalea; i punti che vengono più spesso evidenziati sono:
- regolarità del ritmo sonno-veglia
- corrette abitudini alimentari
- bere acqua, evitare la disidratazione
- fare sport, attività fisica
Il ritmo sonno-veglia è importante soprattutto nell’emicrania: sia il riposino pomeridiano sia alzarsi più tardi del solito la mattina possono causare emicrania nei soggetti predisposti.
Bisogna però ricordare che non si tratta di una regola generale, i fattori scatenanti variano da individuo a individuo. Non si possono stabilire regole di comportamento rigide e universali, è invece utile imparare dall’esperienza di chi soffre di questo problema e insegnare come evitare i comportamenti nocivi.
Anche il ruolo del sonno durante l’attacco di mal di testa non è uguale per tutti: alcuni dormono e si risvegliano sollevati, altri pur essendo sfiniti non riescono a prendere sonno.
Le abitudini alimentari devono essere esaminate quando si soffre spesso di mal di testa.
E’ utile individuare i principali errori nella nostra dieta e correggendoli scopriremo non solo di aver ridotto il mal di testa ma anche di aver migliorato lo stato di salute generale.
Ciò si può fare senza cadere nell’eccesso di imporre rigide diete a tutti e senza dare ogni colpa all’intolleranza alimentare.
Per alimentazione corretta si intende una dieta bilanciata, ricca di alimenti freschi e non trasformati o trattati (evitare cioè troppi cibi trattati industrialmente).
E’ molto importante evitare di saltare i pasti per non incorrere in fasi di ipoglicemia che possono scatenare l’attacco: prendere l’abitudine di fare regolarmente colazione, pranzo e cena.
Esistono poi alcuni alimenti da tenere d’occhio perchè contengono sostanze che possono scatenare in alcuni casi un attacco di emicrania: la lista è così lunga, oltre ai classici cioccolato, alcool e caffè, che è preferibile invitare a fare un periodo di osservazione sulla propria alimentazione prima di trarre conclusioni affrettate.
Non ha senso vietare a tutti gli emicranici il cioccolato o il formaggio stagionato che solo in alcuni pazienti sono stati associati all’emicrania: conta più l’esperienza del paziente che gli studi statistici.
L’importanza di un’attività fisica regolare è stata evidenziata sia nella cefalea tensiva sia nell’emicrania. E’ consigliabile un’attività aerobica moderata per 30-45 minuti al giorno o almeno 3 volte alla settimana.
L’attività fisica riduce lo stress e aumenta i livelli di endorfina, una sostanza naturale che contrasta il dolore.
Un medico tedesco intorno al 1842 scriveva:
“per i malati cronici la ricerca accurata di tali ostacoli alla guarigione è ancora più necessaria, poichè la loro malattia di solito è stata aggravata da errori, spesso sconosciuti, del regime di vita”
Parole corrette anche in riferimento all’emicrania.
L’emicrania è una malattia legata alla costituzione del paziente, spesso con predisposizione familiare. In questo contesto gli errori nello stile di vita “aggravano” la malattia, in quanto possono essere fattori scatenanti degli attacchi.
E questi errori, anche se evidenti a chi si occupa di cefalee, sono spesso sconosciuti o sottovalutati dai pazienti.
Questo medico continuava così:
“il regime di vita più conveniente, durante la cura, nelle malattie croniche, consiste nel rimuovere gli ostacoli alla guarigione, prima citati, e di procurare, quando occorra, condizioni opposte, come ad esempio: divertimenti innocenti, moto attivo all’aria aperta, con qualsiasi tempo, (passeggiate giornaliere, piccoli lavori manuali); alimentazione nutriente senza elementi medicamentosi ecc.”
Lo stile di vita che veniva consigliato nell’800 per le malattie croniche è esattamente lo stesso che consigliano gli studi moderni e che riempie le pagine di tanti settimanali dedicate alla salute: ridurre lo stress, fare movimento attivo, evitare la vita sedentaria, seguire un’alimentazione corretta.
Faccio notare che il modo di dire simpaticamente un po’ antiquato “divertimenti innocenti” va interpretato proprio alla lettera. Divertirsi deriva dal latino: dis e vertere, volgere altrove, distogliere la mente. Innocente: che non nuoce.
Purtroppo il divertimento non è garantito con le moderne tecniche antistress, di rilassamento, o in qualunque attività del moderno mercato del tempo libero come la palestra, il pilates o quant’altro: in quasi tutti i casi l’impegno profuso non è da meno di quando si è al lavoro.
Il consiglio è quello di camminare tutti i giorni per mezz’ora – un’ora o fare qualche altra attività fisica (bicicletta, corsa ecc.) distraendosi dai soliti problemi.
Il medico tedesco che ho citato si chiama Samuel Hahnemann, è il fondatore dell’omeopatia ed era già allora attento ai comportamenti nocivi alla salute, oltre che antesignano della lotta allo stress.
Di seguito, in una nota, elencava questi errori del regime di vita:
“per esempio: il caffè, il tè o simili bevande, la birra, che contengono sostanze eccitanti, con caratteri di medicinali, non adatte per i malati; i liquori, detti di lusso, preparati con droghe, tutte le qualità di punch, la cioccolata, le acque profumate ed i profumi di certe qualità; i fiori a profumo acuto in stanza; le polveri ed acque dentifrice composte con medicinali; i sacchetti profumati; le vivande con droghe e le salse piccanti; le paste ed i gelati aromatizzati con sostanze a carattere medicamentoso (per es. con caffè, vaniglia ecc.); le erbe medicinali nelle minestre; i contorni con erbe, radici; gli asparagi e tutte le sostanze vegetali, che hanno una azione medicamentosa; il sedano, il prezzemolo, l’acetosa, la senape, tutte le specie di cipolla, ecc.; il formaggio stagionato e le carni frolle, la carne e il grasso di maiale, di anitra e di oca; le insalate di ogni specie.
Tutte queste sostanze, che hanno un’azione medicamentosa secondaria, sono da evitare dal malato; come pure il malato deve evitare ogni abuso, anche quello dello zucchero, del sale, delle bevande alcoliche non diluite con molta acqua; eviterà l’eccessivo riscaldamento dell’abitazione, indumenti di lana sulla pelle; la vita sedentaria in locali chiusi; il moto solo passivo a cavallo, in carrozza ecc.; l’allattamento prolungato eccessivamente; un sonno prolungato nel pomeriggio (a letto), la lettura in posizione sdraiata, la vita notturna…..tutto quanto può essere oggetto di collera, di dispiacere, di dispetto; il gioco d’azzardo; il lavoro eccessivo sia fisico che mentale, specialmente subito dopo i pasti….
Praticamente un elenco di quelli che sono noti oggi come fattori scatenanti dell’emicrania, o fattori trigger dell’emicrania: caffè, thè, cioccolata, bevande alcooliche, formaggi stagionati, spezie, profumi, sonno prolungato nel pomeriggio, lavoro eccessivo, emozioni.
Alla fine conclude dicendo:
“alcuni miei seguaci vanno ancora più in là con le proibizioni, rendendo inutilmente più difficile la dietetica: cosa che disapprovo”.
Dobbiamo riflettere su queste parole ancora oggi, dal momento che vengono proposte numerose diete per emicranici, come la dieta senza tiramina o quelle basate sulle intolleranze alimentari. Tutte accomunate da un fatto: chiedono di eliminare una lunga lista di alimenti e così facendo fanno nascere lo stress da dieta.
In un articolo apparso sul New York Times (http://opinionator.blogs.nytimes.com/2007/10/25/the-migraine-diet/) nel 2007 il giornalista descrive il suo tentativo di seguire una dieta proposta in un libro da un famoso neurologo americano:
“ho smesso di bere caffè e alcool e ho smesso di mangiare cioccolato, formaggio, M.S.G. (mono-sodio-glutammato), noccioline, aceto, agrumi, banane, lamponi, avocado, cipolle, ciambelle fresche, pizza, yogurt, panna acida, gelato, aspartame e tutte le carni stagionate, conservate, fermentate, marinate, affumicate, ammorbidite o conservate con nitrati.
Per un paio di settimane ho avuto una fame da lupi, ero irritabile, sballato, e vagamente risentito.
Ma ho sentito, per quanto riguarda il mal di testa, che un pò migliorava.
Ho avuto sei o nove emicranie, ma erano meno forti. E una volta abituato, ho quasi apprezzato stare a dieta, esplorando la mia capacità di resistere alla fame e di rinunciare, ossessionato da quale cibo potevo mangiare, e come, e quando. Come minimo, la dieta rendeva felici i miei amici. Rinunciare al cibo, rinunciare alle pillole, è visto così spesso ai nostri giorni come la cosa giusta e virtuosa, pura e sana.
E poi il mal di testa è tornato, a oltranza.”
Riassumendo è utile conoscere ed evitare le cose nocive nel proprio stile di vita, e cercare di rimuoverle perché sono ostacoli alla guarigione. Per raggiungere questo obiettivo non bisogna cadere nell’eccesso opposto.