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Terapia dell’acqua e del freddo nella cefalea a grappolo

La cefalea a grappolo con il suo intenso dolore orbitario e alla tempia, associato ad arrossamento e lacrimazione dell’occhio, può essere inquadrata nella medicina tradizionale cinese come espressione del Fuoco del Fegato. Il Fegato è l’organo che assicura la circolazione dell’energia (Qi) e le sue patologie si esprimono con un ristagno o stasi del Qi: la stasi genera a sua volta calore, il calore quando raggiunge il massimo si trasforma in Fuoco, che divampa verso l’alto e raggiunge la testa e l’occhio.

Non stupisce pertanto che empiricamente si sia scoperto che l’acqua e il freddo esercitano in alcuni casi un effetto positivo sulla cefalea a grappolo. Si trova menzione di questa terapia nel sito dei pazienti che soffrono di cefalea a grappolo (Organization for Understanding Cluster Headaches, O.U.C.H.; consultare http://www.clusterheadaches.com/water.html; http://www.grappolaiuto.it/)

Questa terapia è molto semplice e consiste nel bere un bicchiere d’acqua ogni mezz’ora o ogni ora durante tutta la giornata da quando si manifesta il grappolo. Il trattamento non funziona sempre, ma in qualche caso produce risultati strabilianti con la scomparsa degli attacchi nel giro di pochi giorni. Possono residuare sensazioni di attacco imminente (shadow) e anche queste si estinguono bevendo un bicchiere d’acqua. Pare che scompaiano del tutto gli attacchi notturni.

Il metodo non è standardizzato, alcuni riferiscono la risposta migliore con acqua a basso contenuto di sodio (soluzione ipotonica) altri con bevande sportive isotoniche tipo Gatorade che contengono diversi sali minerali in soluzione; alcuni sottolineano che la temperatura dell’acqua deve essere fredda, di frigorifero, altri non mettono indicazioni sulla temperatura.

Per quanto riguarda i rapporti tra disidratazione ed emicrania esiste un altro articolo su questo blog che evidenzia l’importanza di bere una quantità sufficiente di acqua per prevenire gli attacchi di emicrania; inoltre viene descritto come anche alcuni pazienti emicranici riescono a interrompere i loro attacchi con bevande reidratanti.

E’ importante sapere che anche attacchi di dolore intenso come quello della cefalea a grappolo rispondono a un trattamento così semplice, e possono quindi essere controllati senza l’utilizzo di farmaci.

In genere si pensa che più il dolore è forte, più siano necessari farmaci potenti. La risposta della cefalea a grappolo all’acqua dimostra che anche dolori di intensità massima possono scomparire senza alcun farmaco, anche se sono pochi i fortunati che hanno descritto questa esperienza.

Che relazione ci può essere tra acqua e dolore? Il nesso più evidente è a livello dell’ipotalamo che da tempo è indicato come la struttura dove origina la cefalea a grappolo. Nell’ipotalamo si trovano anche i recettori (osmocettori) che controllano lo stato di idratazione dell’organismo e regolano la secrezione di un ormone (la vasopressina) che trattiene l’acqua a livello renale e riduce la diuresi. La vasopressina è però coinvolta anche nella modulazione del dolore.

Negli attacchi di cefalea a grappolo è stato descritto un aumento della secrezione di vasopressina. Quando si beve molto al contrario si riduce la secrezione di vasopressina e aumenta la diuresi. E’ quindi possibile che il semplice aumento dell’idratazione vada a interferire con la secrezione di questo ormone così importante nella percezione del dolore.

Autore: Dr. Domenico Piazza


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Tutto quello che c’è da sapere sulla cefalea a grappolo

Ogni cefalea merita un consulto medico e deve essere indagata in modo approfondito. Questo vale anche per la cefalea a grappolo che spesso rimane misconosciuta per anni facendo sottoporre i pazienti a terapie inutili per ipotetiche “sinusiti” o “nevralgie del trigemino”.

Per evitare che anche a te accada la stessa cosa dedica pochi minuti a leggere questo post e sarai in grado di riconoscerla.

La cefalea a grappolo ha delle caratteristiche così particolari che è quasi impossibile scambiarla con una emicrania, una cefalea tensiva o una nevralgia del trigemino.

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Si tratta di attacchi di feroce mal di testa in genere intorno a un solo occhio, sempre dallo stesso lato, di durata compresa tra un quarto d’ora e tre ore, che poi scompaiono, ma si ripetono anche 2-3 volte al giorno o più, e sono accompagnati da fenomeni neurovegetativi come arrossamento e lacrimazione dell’occhio, chiusura della narice o secrezione nasale dal lato del dolore. Dopo alcune settimane o qualche mese come era venuta la cefalea a grappolo se ne va (cefalea a grappolo episodica). Questo è l’andamento tipico, ma ci sono pochi sfortunati che ne soffrono sempre, e gli attacchi persistono quotidianamente per anni (cefalea a grappolo cronica).

Nella maggioranza dei casi l’andamento è in fasi che durano qualche settimana, per questo si chiama cefalea a grappolo, perché gli attacchi sono tutti ravvicinati e concentrati in un “grappolo”.

La cosa più strana è che questo dolore, così forte che risulta difficilmente sopportabile, dura abbastanza poco, è come se si sfogasse tutto in un’ora o due e poi passa completamente. Ma ritorna dopo qualche ora, in genere a orari abbastanza fissi, sia di giorno che di notte, quindi chi ne soffre non vive mai tranquillo, è sempre in ansia, nell’attesa che arrivi l’attacco successivo.

L’altra caratteristica è che se comincia a colpire l’occhio destro, per tutta la durata del grappolo sarà sempre dallo stesso lato.

Solo in un altro grappolo di attacchi potrà colpire invece il lato sinistro e l’occhio sinistro.

La cefalea a grappolo necessita di un trattamento immediato vista l’intensità del dolore: esistono dei farmaci preventivi che assunti durante il grappolo possono in molti casi prevenire gli attacchi, ed esistono farmaci da usare durante l’attacco.

In realtà il trattamento più semplice per l’attacco non è un farmaco ma una sostanza naturale, l’Ossigeno, che deve essere inalato al 100% in maschera, come viene fatto in Pronto Soccorso, oppure con un’apparecchio portatile.

I suggerimenti più utili per prevenire gli attacchi di cefalea a grappolo sono:

  • Mantenere un ritmo sonno-veglia regolare dal momento che i cambiamenti di orario del sonno possono provocare l’inizio di un grappolo; d’altra parte quando il grappolo è iniziato si è visto che la privazione di sonno (una notte in bianco) è in grado di prevenire gli attacchi il giorno seguente o per più giorni.
  • Astenersi completamente dall’alcool durante il grappolo perché scatena immediatamente l’attacco; non è necessario restare astemi tutta la vita, quando il grappolo è finito l’uso moderato non determina cefalea
  • Evitare di respirare sostanze volatili come solventi, benzina e tabacco che possono scatenare gli attacchi